immagine estratta dai temi per desktop di windows 7, della serie “illusion”, una scacchiera col le caselle rotonde invece che quadrate. Qualcuno l’avra’ ideata, cosa pensereste se un qualcun’altro la pubblicasse scrivendo che l’ha fatta lui?
Bacchettone, moralista, manettaro, paladino dell’antiberlusconismo, ottimo giornalista, affezionatissimo di Santoro, telepredicatore. E copione. Marco Travaglio messo in imbarazzo proprio dalla stessa rete che celebra come unica appendice rimasta della libera informazione. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano è stato beccato dal blog Daw: messi a confronto un post di Claudio Messora, che scrive suByoBlyu.com, e un articolo dell’editorialista del Fatto Quotidiano si scopre che, come per magia, il secondo ha sfacciatamente copiato.
Il dialogo – Messora infatti si prodiga nella scrittura di un fantomatico dialogo tra Silvio Berlusconi, il presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, e la segretaria di quest’ultimo. Tutto il post era una scusa per punzecchiare il premier perché aveva preferito il viaggio europeo per presentare la manovra economica piuttosto che farsi incastrare dalla tagliola delle toghe del caso Tarantini che lo volevano interrogare.
Il plagio – Coincidenza, il giorno successivo il postato di Messora, sul quotidiano diretto da Padellaro appare un dialogo tra un Presidente, una Segretaria e un Ometto. A voi l’arduo compito di indovinare a chi Travaglio si riferisse dalle colonne del Fatto. Non solo i personaggi, ma anche quello che dicevano era piuttosto simile a quanto si poteva leggere online 24 ore prima. Tanto simile che ByoBlu se ne è pubblicamente lamentato, ovviamente sul web. La stessa rete adesso incalza Travaglio, chiede che cosa sia successo, di chi sia la colpa, perché il divino Marco si sia piegato al plagio.
“Cambino giornale” – Ma il signor Travaglio riesce a stupire tutti. A spiazzare. Si sa, la vanità non gli manca e gli attacchi li malsopporta. Eppure era difficile immaginarselo mentre vomita rancore contro il popolo del web. Invece Marco spiega che lui non deve “alcuna spiegazione a nessuno dei mitomani che infestano” la rete. Questa la risposta fornita a chi lo incalzava su Facebook. “Le posso solo assicurare che non ho mai copiato una riga in vita mia”, ha continuato. Poi sprezzante: se chi lo segue pensa che Marco fosse un copione “possono anche cambiare giornale”.
sotto il testo in blu in link all’originale, comportamento corretto quando si copia (al minimo)
Torino, 4 pc per l’aula informatica dell’Associazione Italiana Zingari Onlus